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Nell'anno 2000 la comunicazione online occuperà, secondo una stima di Cullen Murphy pubblicata dall'Atlantic Monthly,
almeno 500 "petabytes", vale a dire 500 milioni di miliardi di bytes. Un mare di dati in cui non è detto che sarà dolce naufragare.
Gli storici hanno messo in guardia contro la prevedibile difficoltà di gestire e studiare questa enorme massa di informazioni, chiedendosi se varrà davvero la pena di creare colossali archivi che per le loro stesse dimensioni risulteranno forse inutilizzabili. E già oggi, tra i naviganti di professione come tra i surfisti di Internet, serpeggia una sottile inquietudine, quasi un'anticipo di panico, per la grande ondata di bit che minaccia di travolgere tutti. Timori ingiustificati, rispondono i fautori della società dell'informazione: gli esperti hardware e software sono al lavoro e nuove tecnologie forniranno ben presto rimedi anche per le crisi di sovrapproduzione telematica. Anzi, le soluzioni sono già qui tra noi, a portata di modem.
In ottobre conferenza internazionale a BasileaIl 30 e 31 ottobre a Basilea, in Svizzera, si terrà la prima conferenza internazionale sugli aspetti pratici della gestione della conoscenza (knowledge management). Particolare attenzione sarà dedicata alle applicazioni dell'information filtering, la selezione automatica dell'informazione, un problema reso di grande attualità proprio dalle crescente massa di documenti e notizie oggi disponibili in forma elettronica.A differenza dell'information retrieval (la ricerca di informazioni) e del data mining (l'estazione dei dati) che hanno a che fare con archivi statici di documenti, il filtraggio si applica a informazioni in transito su una rete di computer. Lo scopo dell'information filtering è quello di far arrivare all'utente solo i documenti importanti per i suoi scopi, mentre quelli giudicati non rilevanti sono lasciati scorrere. La stima dell'importanza è condotta comparando il profilo d'utente (che comprende anche i suoi prevedibili interessi futuri) con i documenti in arrivo nel flusso di informazioni. Cambiando o evolvendosi l'interesse dell'utente, ci si deve aspettare un conseguente cambiamento anche del suo profilo. L'information filtering è uno strumento utile in diverse occasioni, sostengono i promotori della conferenza di Basilea. Ad esempio per un giornalista che segua in redazione gli sviluppi di una certa vicenda, in un periodo di tempo abbastanza ampio; man mano che un aspetto particolare assume importanza per il giornalista, cambia automaticamente anche la natura degli articoli ricevuti. Un altro esempio: grazie all'information filtering un'istituzione finanziaria internazionale può seguire nella loro costante evoluzione le quotazioni dei titoli e le notizie che possono influenzare l'andamento del mercato. É un settore ancora giovane ma in rapido sviluppo. E mentre i ricercatori studiano soluzioni sempre più avanzate, già sono disponibili su Internet numerose applicazioni pratiche, ad uso personale, non tutte ugualmente sofisticate ma con il grande pregio di essere di facile accesso e poco costose, se non addirittura gratuite.
All'inizio era UsenetGia da tempo le agenzie di stampa offrono ai loro abbonati sistemi più o meno raffinati di information filtering. Anche su Internet i primi sistemi liberamente accessibili di filtraggio si sono rivolti alle notizie, o meglio a un tipo particolare di notizie: quelle sfornate a getto continuo dalle migliaia di newsgroup e mailing list presenti sulla rete.Nel 1994 l'Università di Stanford ha messo a disposizione un sistema di filtraggio degli articoli di Usenet, basato sul solito criterio dell'utente che invia, via e-mail o tramite il server web, un proprio profilo e riceve periodicamente sempre via e-mail le news rilevanti per i suoi interessi. Ad esempio, inviando il messaggio: subscribe online information services si riceve ogni cinque giorni l'elenco di tutti gli articoli sui servizi informativi online comparsi su Usenet nello stesso arco di tempo. Il sistema è stato recentemente acquisito da Reference.Com che, sempre gratuitamente, offre a chiunque la possibilità di effettuare ricerche personalizzate su oltre 16 mila newsgpoup e un grande numero di mailing list pubblicamente accessibili.
Due motori dalle brillanti prestazioniInfoseek, che si autodefinisce il più popolare sistema di ricerca di informazioni su Internet, con oltre 7 milioni e mezzo di interrogazioni al giorno, offre il servizio di informazioni personalizzato Infoseek Personal.Per ottenere l'account bisogna compilare un questionario di ben sette pagine, ma la perdita di tempo è l'unico prezzo da pagare. Grazie alle informazioni fornite nel questionario, Infoseek Personal crea gratuitamente un vero e proprio giornale online su misura per l'utente, suddiviso in due sezioni: notizie generali, uguali per tutti, con i principali titoli da tutto il mondo; notizie personali, con gli ultimi avvenimenti politici, economici, sportivi eccetera, scelti sulla base delle preferenze indicate nel questionario. Basta segnare la pagina con un bookmark per averla a disposizione, sempre aggiornata, in qualsiasi momento. Ma la vera novità in fatto di motori di ricerca personalizzabili è My Yahoo!, partito il 15 luglio e ancora in rodaggio. Il suo slogan è: "It's yours. You build it. It's free. (It's beta)", cioè è vostro, lo create voi, è gratis, è in prova. Lo stile è quello tipico di Yahoo! : semplicità ed efficienza. Si compila un succinto modulo di registrazione e poi si personalizzano le varie sezioni di My Yahoo! scegliendo tra le categorie proposte; ad esempio, sotto la voce Notizie: affari, attualità, salute, investimenti, politica, tecnologia. Come in Infoseek; ma con molte nuove funzioni e originali possibilità. My Yahoo! fornisce ad esempio le previsioni del tempo della località da cui ci si collega leggendo l'indirizzo Internet (IP) del computer dell'utente. Inoltre permette di seguire i titoli di borsa e risultati sportivi di squadre a scelta. My Yahoo! ha insomma tutte le carte in regole per diventare rapidamente una delle più popolari porte d'acceso alla rete.
Le buone azioni del Wall Street JournalLa possibilità di filtrare le notizie realizzando una propria rassegna stampa personale è offerta, oltre che da alcuni motori di ricerca, anche da diversi grandi giornali nei propri siti web.Il Wall Street Journal ha una sezione personalizzabile in base alle scelte del lettore non solo per quanto riguarda le ultime notizie ma anche le quotazioni di borsa, con link a ulteriori informazioni sulle società citate, i loro profili economici, le vicende recenti che le riguardano ecc. Dopo un periodo di prova in cui il servizio era gratuito, dal 31 luglio l'abbonamento alla versione elettronica della "bibbia di Wall Street" costa 49 dollari l'anno, scontati a 29 per chi è già abbonato al giornale su carta. Anche il Los Angeles Times, che puo vantare uno dei migliori siti web tra quelli dei grandi quotidiani, ha messo in campo un servizio di ricerca personalizzabile: Hunter. A differenza del Wall Street Journal la funzione di ricerca in LA Times è gratuita e dà come risultato una lista di titoli sull'argomento scelto; si paga solo se si prelevano i testi integrali degli articoli: un dollaro e mezzo l'uno.
Crayon, cento giornali in unoPoter leggere al video la propria edizione personale del LA Times è una buona cosa; prendere in cosiderazione non una sola ma centinaia di pubblicazioni online è una cosa ancora migliore. É quanto hanno pensato due laureandi in informatica alla Bucknell University, Jeff Boulter e Dave Maher, che hanno messo in pratica la loro idea costituendo una società, la NetPressence, e realizzando un originale servizio web, Crayon.In francese Crayon significa matita colorata ma è anche l'acronimo di "CReAte Your Own Newspaper", cioè "Create il vostro giornale personale". Un nome azzeccato per un'iniziativa altrettanto azzeccata. Ecco come la presentano gli stessi Boulter e Maher: "Immaginate di andare alla sede del vostro giornale locale e di dire ai responsabili cosa volete e cosa non volete leggere e che il giorno dopo loro vi mandino a casa un giornale fatto esattamente come avevate chiesto; questo è quanto fa Crayon direttamente sul vostro computer". In pratica Crayon organizza le notizie attinte da Internet secondo le scelte del lettore, presentandole come farebbe un vero e proprio quotidiano, con servizi, rubriche, immagini. Ogni volta che ci si collega, il giornale viene automaticamente aggiornato, anche se la sua pagina html in realtà non cambia: cambiano solo i contenuti dei siti che si raggiungono tramite i link indicati dal lettore. L'unico rischio per quest'ultimo è di lasciarsi prendere la mano nella scelta delle fonti: se ne indica troppe deve poi fare i conti con file da diversi megabyte, insomma con un'enciclopedia, non con un quotidiano.
Stop alla pubblicità indesiderataUn agente intelligente può servire, come abbbiamo visto, per selezionare le cose interessanti; ma anche per eliminare quelle indesiderate. É quanto promette il primo prodotto commerciale di una nuova società di informatica costituita da quattro studenti del Nord Carolina, PrivNet.L'applicazione si chiama Internet Fast Forward e ha una sola funzione: togliere la pubblicità dalle pagine web. Grazie a un database di tutti gli annunci pubblicitari finora comparsi sul web, le URL dei banner (le striscie di pubblicità) vengono segnalate al browser e quest'ultimo provvede a non visualizzarle sulla pagina.
Una soluzione forse gradita a molti utenti ma certo non a chi vive dei proventi della pubblicità. |
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A cura di Claudio Cazzola - Agosto 1996 - http://www.geocities.com/Athens/4543/filtro.html
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