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MENSILE SULL'INFORMAZIONE ON LINE E ALTRO
Numero zero - Maggio 1996 - A cura di Claudio Cazzola



INDICE

Microsoft lancia Slate - Il meglio del Web - TopOne: Webdo - E-mail




GRANDI FIRME SUL WEB
MICROSOFT LANCIA SLATE

"Quando il consumatore avrà accesso all'autostrada informatica il sistema economico dell'editoria subirà cambiamenti sostanziali, paragonabili a quelli determinati nel Medio Evo dall'invenzione della stampa". L'ha scritto Bill Gates, fondatore e presidente della Microsoft, nel suo best-seller La strada che porta al domani.

Di questa rivoluzione Gates intende essere protagonista, non semplice spettatore. Lo dimostra la recente decisione della Microsoft di lanciarsi in grande stile nel campo dell'informazione su Internet, realizzando un sito web, o meglio una rivista on-line, dalle caratteristiche appunto rivoluzionarie, almeno nelle intenzioni dei promotori.

Dalla Tv a Internet

La nuova rivista si chiamerà Slate, che in italiano vuol dire lavagna (intesa come materiale grezzo) ma anche critica feroce. Sarà diretta da uno staff di giornalisti professionisti, grossi nomi del mondo della stampa e della tv americane. Si occuperà di politica e cultura con commenti "autorevoli ma non faziosi" e sarà arricchita da forum interattivi aperti agli interventi dei lettori. L'uscita ufficiale è prevista per il prossimo 14 giugno.

La decisione della Microsoft, annunciata alla fine del '95, ha suscitato subito grande scalpore, soprattutto per il nome del personaggio incaricato da Gates di realizzare l'impresa: Michael Kinsley, uno dei più noti giornalisti televisivi americani, famoso per lo stile aggressivo con cui ha condotto, sulla CNN, la trasmissione Crossifire (in italiano fuoco incrociato).

Largo ai professionisti

Kinsley non ha mancato di alimentare le polemiche con dichiarazioni molto esplicite. "La maggioranza di quel che c'è sul web è merda... L'idea è di crearvi un po' di serio giornalismo per gente non fanatica del web", ha affermato in un'intervista al New York Times. I fanatici del Web ovviamente si sono risentiti.

"Speriamo che non stesse parlando di noi", hanno replicato al giornalista "liberal" i conservatori di The Right Side of the Web, Il lato destro (o giusto) del Web, che riporta anche una lunghissima pagina con le centinaia di "cartoline telematiche" inviate in risposta a Kinsley dai frequentatori del sito.

WebRunner, una piccola ma interessante rivista on-line dalla periodicità un po' ballerina, riporta invece una lettera aperta a Kinsley in cui si contesta la tesi che il dibattito pubblico sul web debba passare nelle mani dei professionisti. "Tutti i posti sono uguali nel cyberpazio", sostiene WebRunner. Non occorrono i miliardi di Ted Turner o di Bill Gates per creare un sito ricco di immagini e di idee.

Sarà vero business?

Nel mondo dell'editoria la pensano però in modo diverso: la nuova iniziativa è vista con grande interesse e interpretata come una specie di test per verificare se l'informazione on-line stia veramente diventando un business vero e non solo virtuale.

La crescita degli investimenti pubblicitari sul web (10 milioni di dollari nel 1995 e 2,2 miliardi previsti nel 2000) farebbero pensare di sì. Ma proprio questo sembra essere il punto critico della nuova pubblicazione di Microsoft.

Secondo Robert Seidman autore di una newsletter sempre ben informata, il Seidmnan's Online Insider, "la raccolta pubblicitaria è inferiore al previsto" e inoltre Kinsley è stato pagato veramente "un sacco di soldi". Due fatti che starebbero inducendo la Microsoft a ipotizzare un'accesso a pagamento al sito web e forse anche una rivista su carta da affiancare ad esso.

Uno staff di tutto rispetto

Ma intanto il progetto va avanti. Per occuparsi dei contenuti editoriali di Slate, Kinsley ha selezionato una staff esecutivo di tutto rispetto. Vicedirettore sarà Jack Shafer, già direttore del San Francisco Weekly e prima ancora del Washington City Paper. Responsabili da Washington e da New York saranno rispettivamente Jodie Allen, in precedenza direttore dell'influente sezione domenicale di politica e commenti del Washington Post, e Judith Shulevitz vicedirettore e poi editorialista della rivista New York.

Dal punto di vista delle risorse umane ci sono tutte le premesse per realizzare un buon prodotto. Si vedrà il 14 giugno se sarà davvero qualcosa di rivoluzionario.

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IL MEGLIO (O QUASI) DEL WEB
125 SITI DA NON PERDERE

Internet non è solo un mondo pericoloso, pieno di pornografi e di terroristi, ma anche un prezioso mezzo di comunicazione e una buona fonte di informazioni. Bella scoperta, diranno i cibernauti della seconda ora. Eppure non è solo un'ovvietà, almeno a giudicare dai molti servizi ad effetto che giornali e tv dedicano alla rete delle reti.

Bene ha fatto dunqe Webdo, la versione on line di Ebdo, il primo settimanale della svizzera romanda, a stilare una classifica dei 125 migliori siti web che premia soprattutto la ricchezza di contenuti e la serietà d'intenti piuttosto che gli aspetti più frivoli e scandalistici.

"Ci sono cinquanta milioni di pagine di informazione là fuori; impossibile esaminarle tutte", dice Bruno Giussani che, assieme a Josè Rossi ed Emily Turrettini, ha condotto la selezione e stilato i commenti. "Abbiamo messo tutte le nostre energie nella ricerca delle porte d'ingresso più utili alla rete, per individuare gli esempi di utilizzazione più intelligente del Web e commentarli".

E' nata così, lo scorso aprile, la prima edizione di Le Top 125 du Web: il meglio del cyberspazio suddiviso in 14 categorie, da cinema a webzine.

Uno solo nome italiano

La scelta è un po' partigiana: si dà uno spazio notevole ai siti di lingua francese, anche se predominano, com'è ovvio, quelli di lingua inglese. C'è anche un sito italiano, forse per far contenti i cibernauti del Canton Ticino: La Città invisibile, catalogata sotto la voce Politica.

Comunque i grossi nomi internazionali ci sono tutti, o quasi. Tra i Media, ad esempio, sono citati il New York Times, la CNN e Pathfinder ma non il Los Angeles Times, che non è certo da meno. Nel campo del Business c'è la Microsoft ma non la Apple (un vero affronto per i fan della mela). Sotto la voce Internet ci sono Netscape, Java, EFF ma non InterNIC. Non mancano insomma le scelte discutibili; ma è il risultato inevitabile di ogni classifica di questo genere. Del resto anche la conta dei presenti e degli assenti è il gioco preferito, ma alquanto discutibile, dei critici...

I primi classificati

Ecco i siti primi classificati per ognuna delle 14 categorie previste da Webdo: (torna all'indice)


TOPONE DEL MESE: WEBDO

I redattori di Webdo hanno fatto un buon lavoro stilando la classifica dei migliori siti web. E sono stati anche modesti: non si sono autopremiati inserendosi nella Top125. Rimediamo noi, assegnando a Webdo il TopOne di maggio. La motivazione: per lo stile semplice e lineare, tipico del migliore design svizzero, con cui Webdo presenta in modo efficace ed originale un piatto ricco di contenuti. Il premio: un grosso mouse simbolico che spediremo via e-mail...
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E-MAIL

Come in ogni giornale che si rispetti, non può mancare l'angolo della posta. Di solito sul primo numero si pubblicano gli auguri e i saluti di politici, uomini di cultura e vip vari. Oppure ci pensa qualche redattore a confezionare un paio di letterine fasulle che funzionino da specchio per le allodole.

Ma su un numero zero l'effetto sarebbe un po' surreale. Lo risparmiamo quindi ai nostri lettori, che però inviatiamo a scriverci vere e-mail. Le lodi e i complementi sono benvenuti; come pure le stroncature, le critiche e i suggerimenti.

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