IPSE.COM

Home > WebTime > Alle origini dell'informazione online 7

Da fanzine ciclostilata a rivista online di fantascienza
La storia di Delos Science Fiction

Malgrado non esca in edicola ma solo su Internet, oggi Delos, a otto anni dalla sua nascita, è una delle riviste di fantascienza italiane più lette. E premiate: nel 1998 dal Salone del Libro di Torino come miglior sito culturale italiano; nel 1999 e nel 2002 premio Italia come miglior rivista di fantascienza italiana; nel 2000 Prix Européenne come miglior rivista europea. Tutto questo non nasce da un progetto commerciale ma da un gruppo di appassionati che lavora gratuitamente, solo per la soddisfazione di realizzare una bella rivista. Delos è insomma un'espressione di quella passione per la fantascienza che ha sempre animato le cosiddette fanzine, pubblicazioni amatoriali prodotte fin dagli Anni Venti negli Stati Uniti e dagli Anni Sessanta in Italia. Nel nostro Paese le fanzine hanno rivestito un'importanza particolare per la cronica ritrosia dell'editoria ufficiale a dare spazio agli autori italiani. È nato quindi un vasto sottobosco di pubblicazioni amatoriali, su cui i nostri scrittori potevano farsi le ossa e acquisire un minimo di notorietà.

Negli Anni Sessanta le fanzine erano stampate al ciclostile: 50 o 60 pagine, di solito in formato A4, spedite in abbonamento a cento o duecento lettori sparsi in tutta Italia. Negli Anni Settanta sono arrivati l'offset e le fotocopiatrici, e le riviste amatoriali hanno incominciato a migliorare sotto l'aspetto grafico. Si potevano usare i trasferibili per fare titoli un po' più eleganti e inserire disegni e illustrazioni. Ma il lavoro duro restava quello della battitura. Anche noi pubblicavamo delle fanzine negli Anni Ottanta - L'Altro Spazio e La Spada Spezzata - e ricordiamo ancora la fatica per impaginare il testo su due colonne, usando una semplice macchina per scrivere: il bianchetto scorreva a fiumi. Preparare un numero, senza rubare troppo tempo allo studio, richiedeva mesi.

Poi, verso la metà degli Anni Ottanta è arrivato il computer e per la composizione delle nostre riviste abbiamo cominciato a usare i primi Commodore 64 o i Sinclair Spectrum. Ben presto passammo al Macintosh, alla stampante laser e a un sistema di desktop publishing che, sebbene ancora rudimentale, già ci permetteva di fare un salto di qualità straordinario: caratteri più grandi e più piccoli, corsivi, grassetti, paragrafi che si giustificavano da soli. Il prodotto finito assomigliava davvero a una rivista vera.

Verso la fine degli anni ottanta avevamo perso l'entusiasmo e piano piano smettemmo di pubblicare le nostre riviste. Continuavamo più o meno saltuariamente a frequentare il mondo del fandom ma mancava lo stimolo per produrre qualcosa di nuovo. Stimolo che arrivò nel 1994, ancora una volta grazie al computer, che con la diffusione del modem si stava trasformando in un potente strumento di comunicazione.

Nel 1994 Internet era usato soprattutto per la posta elettronica (il primo browser grafico per il web, Mosaic, vede la luce proprio in quell'anno). Era l'era delle Bbs, le piccola banche dati locali che ospitavano forum di discussione sui più svariati argomenti. Cominciammo a interessarci a questo mondo e naturalmente ci venne spontaneo proporci per creare un'area di discussione sulla fantascienza. Nasceva così Fantatalk, sul circuito Bbs OneNet, presente ancora oggi sulla Rete Civica Milanese.

Presto cominciammo a pensare anche a una rivista elettronica, da distribuire tramite le Bbs. In realtà, Luigi Pachì aveva già tentato qualcosa del genere nel 1986, con Blade Run, una rivista elettronica per Spectrum, programmata in linguaggio Basic e distribuita su cassetta. Era un progetto innovativo, ma duplicare e spedire cassette era decisamente oneroso, così il progetto fu abbandonato dopo il primo numero. Ora invece, grazie alla telematica, si aprivano nuove possibilità.

La prima cosa a cui pensammo fu il titolo, riprendendolo dal nome del nostro piccolo club informale, di cui favevano parte, oltre a Luigi Pachì, anche Franco Clun e Franco Forte: Delos. E poiché si trattava di una rivista elettronica, ci aggiungemmo Cyberzine. Grazie ad un software per presentazioni multimediali, Astound, realizzammo un programma eseguibile sia su Macintosh sia su Windows, che consentiva di sfogliare le pagine di Delos sul video come se fosse una vera rivista. Per il primo numero riuscimmo a contattare William Gibson, un maestro del cyberpunk, che ci concesse un'intervista. Alla fine di novembre il fascicolo elettronico era pronto per essere diffuso sulle principali banche dati amatoriali italiane.

Non sappiamo quante persone effettivamente scaricassero via modem (allora si andava a 14.400 bps) i 600 Kb di Delos Cyberzine. Ricevemmo comunque molti complimenti e incoraggiamenti. Nel gennaio 1995 usciva il secondo numero, con un'intervista a un altro grande scrittore cyberpunk, Bruce Sterling. Fin dall'inizio Delos si distinse dalle fanzine tradizionali non solo per il mezzo di diffusione utilizzato (la rete), ma anche per il pubblico che raggiungeva e per il modo di proporre i propri contenuti. I nostri destinatari non erano i fan tradizionali, pochi dei quali utilizzavano computer e modem, ma tutti gli appassionati di fantascienza, che si precipitavano al cinema quando usciva un nuovo film, ma che non sapevano neppure cosa fosse una rivista amatoriale. A differenza delle fanzine normali, che usavano spesso un linguaggio per adepti, Delos era centrata soprattutto sull'informazione e scritta con stile divulgativo.

Fra le Bbs su cui distribuivamo la rivista c'era anche il più grande sistema telematico dell'epoca: MC Link. Era una Bbs a pagamento, ma aveva migliaia di abbonati. E, cosa ancora più importante, era uno dei primi provider Internet. Giuseppe De Rosa segnalò la nostra rivista a Marco Calvo, che moderava l'area di discussione sulla fantascienza, e Calvo ci propose di ospitare Delos sul sito web di MC Link. Così, il numero 4 dell'aprile 1995, uscì in doppia versione, su Bbs col solito sistema, e in formato Html sul web.

Presto fu chiaro che l'epoca dei Bbs stava finendo. Il futuro era Internet. Dal numero 6, Delos abbandonò la versione autoeseguibile e si trasferì definitivamente sulla rete.

Questo passaggio ci permise di comporre la rivista molto più facilmente e rapidamente e di aumentare il numero di pagine e la lunghezza degli interventi. Cominciammo anche a pubblicare racconti più lunghi, speciali, notizie che, proprio grazie a Internet, potevamo ricavare da fonti sempre aggiornatissime. Grazie alla posta elettronica, i contatti con i nostri collaboratori diventarono più facili e la redazione cominciò ad allargarsi. Facemmo la conoscenza con Maurizio Manzieri, bravissimo artista digitale che oggi realizza copertine per Urania e per Interzone, e che è tuttora nostro collaboratore fisso. Dal numero 12 Roberto Quaglia iniziò a curare la sua famosa column Pensiero stocastico, uno degli appuntamenti più seguiti. Nel gruppo sono entrati poi Francesco Grasso, Emiliano Farinella, Luigi Rosa, Vittorio Curtoni e tutti gli altri. Oggi la redazione di Delos è composta da una ventina di persone.

Internet non ci ha aiutato solo nell'organizzazione di una redazione distribuita geograficamente, ma anche nei contatti con l'estero. Uno dei nostri giochi preferiti era quello di scoprire gli indirizzi email degli scrittori più importanti e chiedere loro brevi interviste. Nel giro di uno o due giorni, a volte anche solo di poche ore (come nel caso di Bruce Sterling e di Charles Sheffield) arrivavano le risposte, pronte per essere tradotte e pubblicate. Autori che amavamo e che consideravamo mostri sacri, come Robert Sheckley, Anne McCaffrey, David Brin e Joe Haldeman, dimostravano grande disponibilità e simpatia. Intervistammo Douglas Adams, Terry Pratchett, Rudy Rucker, Robert J. Sawyer (fresco di premio Nebula); Gregory Benford ci mandò un suo articolo.

Dal 1996 fummo anche invitati a partecipare alla SciFi-Con, una convention virtuale, organizzata dal sito del canale televisivo americano Sci Fi Channel. Un grande evento per gli appassionati di fantascienza che possono, una volta all'anno, visitare gli "stand" (vale a dire le pagine web) di tutti gli operatori più importanti della fantascienza.

Dal numero 13 la rivista cambiò nome, diventando Delos Science Fiction. Nel febbraio 1997, facemmo la conoscenza con Marco Spagnoli, giornalista freelance romano, che si entusiasmò al nostro progetto e volle entrare a farne parte. Per il numero 25 ci fornì un'intervista con Tim Burton, regista di Mars Attack, la prima di una lunga serie di interviste con i protagonisti del cinema fantastico: Roland Emmerich, Sharon Stone, Arnold Schwarzenegger, Bruce Willis, Jeff Goldblum, Dario Argento, Stefania Rocca, Peter Weir e Jim Carrey e tanti altri. Colpi molto importanti per aumentare la risonanza della rivista e la sua diffusione. Attualmente, i lettori di Delos sono circa 6mila.

Dal numero 24 il nostro vecchio amico Franco Forte, che nel frattempo si era fatto una fama di selezionatore di narrativa con una serie di antologie di successo, da Fantasia (Stampa Alternativa) fino alla recente Strani giorni (Millemondi Urania, Mondadori), si assunse l'incarico di scegliere i racconti pubblicati su Delos. La qualità della nostra narrativa fece un grosso passo in avanti.

Nel maggio del 1997, intanto, Silvio Sosio decide che il suo futuro professionale è su Internet e apre con alcuni soci un'agenzia di web design, la Acme (www.acme.it). Avendo a disposizione un server Internet tutto suo, la prima cosa che fece fu di lanciare il sito www.Fantascienza.com. L'intenzione era quella di creare un punto di riferimento per gli appassionati di fantascienza italiani in rete. E ci riuscimmo benissimo. Spostammo Delos dai due siti presso cui si trovava (MC Link e Cyberg), su Fantascienza.com. Aggiungemmo altri servizi: un motore di ricerca, una chat, ospitammo il sito dell'Editrice Nord e quello della World SF, l'associazione dei professionisti del settore. In breve tempo Fantascienza.com è diventato il sito italiano più frequentato dagli amanti del genere; oggi ha oltre due milioni di contatti al mese.

Nell'estate del 1997 lanciammo anche una nuova testata: il Corriere della Fantascienza. L'idea era quella di fare un notiziario snello, rapido, ma che uscisse molto spesso: tre volte alla settimana. Oggi il Corriere ha superato i 700 numeri e ha mediamente 200mila visite al mese.

Nel frattempo internet cresceva di popolarità. La visibilità che ci garantiva la rete cominciava a dare i suoi frutti: cominciarono a parlare di noi prima alcune riviste di settore, come .Net Internet Magazine, Inter.net, Networld, Internet News, poi anche settimanali e quotidiani di diverso genere, come Sette TV, Film TV, Panorama, Il Giorno. La Repubblica incluse Fantascienza.com nei dieci migliori siti italiani in assoluto. Nel 1998 durante il Salone del Libro di Torino Delos Science Fiction fu premiato come miglior sito italiano culturale, e anche questo fece ancora parlare di noi. Nel 1999 un piccolo editore ci propose di curare una collana da edicola di fantascienza. Accettammo e come primo volume preparammo una raccolta dei migliori racconti pubblicati su Delos. Il libro fu promosso anche dal sito e dalla rivista online, e arrivò a vendere oltre 17mila copie: un vero record assoluto, soprattutto per il piccolo editore, che grazie a quel volume risanò tutti i debiti della casa editrice, per poi chiudere bottega.

Alla fine del 2000 un altro grande cambiamento: nasceva la Solid srl, la società fondata da noi che curavamo Fantascienza.com insieme ai ragazzi che avevano creato un sito molto "affine" al nostro, Horror.it. Fra gli scopi della Solid c'era anche quello di pubblicare qualche libro, appunto, "solido", cioè di carta. Abbiamo aperto alcune collane, che prendono il nome dai nostri portali (Fantascienza.com, Horror.it) e che pubblicano libri venduti esclusivamente online, sul nostro sito di ecommerce www.LiberSapiens.it.

Siamo arrivati ai giorni nostri. Delos entra nel suo nono anno di vita e nel novembre 2002 pubblicherà il numero 75. Nel frattempo, l'offerta si è molto arricchita: abbiamo provato a fare un calcolo delle pagine che occorrerebbero se la rivista fosse stampata in un formato libro tipo Urania, ed è risultato che ne riempirebbe più di 250 a numero. Ci sono rubriche di notizie, opinioni, recensioni, articoli, interviste e speciali dedicati di volta in volta a un tema, a una serie televisiva, a un film o a un autore. E tutto grazie a una vasta rete di collaboratori che profonde il suo entusiasmo e la sua voglia di fare, mese dopo mese.

Alla fine del 2001 il lavoro necessario per realizzare Delos era diventato così gravoso che fu necessario fermarsi per alcuni mesi per creare qualcosa che fosse più gestibile. Il sito venne ridisegnato completamente e trasformato in sito dinamico, basato su database e su un software che permettesse non solo di "impaginare" la rivista in modo molto più rapido e indolore, ma anche che offrisse qualche servizio in più, come link incrociati con altri articoli di argomento simile, versioni diverse per il video e per la stampa, e altre cose. Tutto il software del sito di Delos, come già era avvenuto per il Corriere della Fantascienza, è stato sviluppato ad hoc.

Tutti i file arrivano alla redazione centrale via posta elettronica, e la rivista viene impaginata e messa in linea in tre o quattro giorni. Il segreto è proprio questo: un impegno non troppo gravoso distribuito su tante persone, che permette di portare avanti senza tentennamenti una testata che esce regolarmente, ogni mese, dal dicembre del 1994. Non siamo affatto stanchi, anzi, ci entusiasmiamo sempre di più.

A questo punto, se volete sapere come proseguirà questa storia, non dovete far altro che annotare questo indirizzo: www.delos.fantascienza.com. Potete trovarci lì: vi aspettiamo.

La redazione di Delos. Curatori: Silvio Sosio e Luigi Pachì. Editorialisti e collaboratori: Vittorio Catani, Vittorio Curtoni, Milena Debenedetti, Lanfranco Fabriani, Emiliano Farinella, Roberto Genovesi, Francesco Grasso, Giorgio Leonardi, Giuseppe Lippi, Maurizio Manzieri, Roberto Quaglia, Luigi Rosa, Emilio Saturnini, Ernesto Vegetti, Elisabetta Vernier, Alessandro Vietti. Grafica, sviluppo: Silvio Sosio.

Qualche numero. Delos ha pubblicato (a ottobre 2002): 75 numeri, 1026 articoli, 126 racconti, 94 interviste, 141 recensioni. L'articolo che è stato più letto è un'intervista con Monica Bellucci e ha avuto quasi oltre 90mila visitatori. Seguono in classifica un articolo sulle colonne sonore (oltre 30mila) e le interviste con Salma Hayek, Stefania Rocca e Lisa Marie.

Silvio Sosio, ottobre 2002

Torna all'inizio